LETTA E GLI INVESTIMENTI DEL KUWAIT
Di recente il nostro Presidente del Consiglio Enrico Letta ha intrapreso una visita di Stato nei Paesi del Medio Oriente con lo scopo soprattutto di attirare gli investitori arabi nel nostro territorio. Grande risalto sui Mas Media ha avuto pertanto la notizia che il Kuwait avrebbe deciso di investire 500 milioni di euro nel nostro Paese. Questa notizia è stata passata come una vittoria politico-diplomatica del Presidente. Ora io, che in quel paese ci sono stato, vorrei al riguardo fare alcune considerazioni e spiegare quanto i giornalisti hanno omesso di dire.
Il Kuwait è uno stato molto piccolo, la cui estensione è più o meno grande quanto la Regione Lazio ma molto meno abitata. La popolazione del Kuwait infatti si aggira intorno ai 3 milioni di abitanti di cui solo poco più di un milione sono cittadini Kuwaitiani, mentre nella Regione Lazio possiamo contare più di sette milioni di abitanti. Tuttavia, a fronte della sua limitata estensione, esistono in quel Paese i più importanti ed estesi giacimenti petroliferi al mondo. La Nazione in questione risulta essere il terzo/quarto Paese produttore di petrolio dell’intero globo e sicuramente fra i più ricchi al mondo, se non il più ricco in relazione alla sua estensione e popolazione.
Dai proventi della vendita del petrolio il Kuwait ogni anno chiude il bilancio in attivo di una somma che va da un minimo di 13 miliardi ad un massino di 18 miliardi di dollari. Questo avanzo viene gestito da uno dei più antichi fondi sovrani al mondo, la Kuwait Investment Authority - KIA) che fino ad oggi risulta avere investito all’estero 275 miliardi di dollari. Gran parte di questi investimenti sono stati effettuati negli USA ed Inghilterra (non dimentichiamoci che fino al 1960 era un protettorato inglese). Molti investimenti sano stati fatti anche in Francia e Germania, per diverse decine di miliardi di dollari. In Italia fino ad oggi il Kuwait vantava investimenti pari a solo 2 miliardi di dollari circa e, nel prossimo futuro, saliranno a 2,5 miliardi di dollari. Poca cosa rispetto alle somme riversate negli altri Paesi, anche a noi vicini come la Francia e la Germania!
Perché il Kuwait in passato non ha investito di più in Italia e non vuole investire di più, oltre ad un misero mezzo miliardo di dollari? La risposta è semplice: per il caos politico, l’instabilità dei Governi, la poca competitività delle nostre aziende, la tassazione spinta all’inverosimile, la burocrazia perfino peggiore di quella dei Paesi dell’Est e l’incertezza e lungaggine della nostra giustizia. Tre anni fa, dopo una visita di Stato dell’Emiro del Kuwait in Italia furono egualmente promessi investimenti cospicui nel nostro Paese, poi però, a causa delle lungaggini burocratiche e amministrative della nostra Cassa Depositi e Prestiti, tutto si risolse in un nulla di fatto. Chi sa se anche questa volta sarà alla fine un nulla di fatto! Comunque, se di vittoria si è trattato per Letta, è sicuramente stata una vittoria di Pirro.